Benvenuti nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, non una semplice area geografica del Canavese, bensì la corformazione geologica di origine glaciale tra le meglio conservate dell’intero pianeta!

Non vi sentite già parte di un posto speciale?

Noi piccoli uomini muovevamo appena i primi passi in posizione eretta quando, nel Quaternario, ha iniziato a formarsi tutto questo: e voi ora siete qui per scoprirlo con noi (o state pensando di venirci), per ascoltare da chi ci vive quanta bellezza sia nascosta dietro ogni collina, quanta vita sia ospitata nei piccoli laghi morenici, quanto sapere ci sia in ogni paese o piccola cittadina di questo posto.

Il termine anfiteatro deriva dalla caratteristica forma arcuata, “a ferro di cavallo”, che caratterizza i rilievi collinari che costituiscono il margine esterno: immaginatevi una grande bacinella, quasi quadrangolare, al cui interno, invece di esserci acqua, c’è pianura. Non una pianura monotona: una pianura disseminata di micro-laghi (Viverone, Candia, Sirio, San Michele, Pistono, Nero, Campagna, Meugliano, Alice, Bertignano), di torbiere, di enormi massi erratici, di affioramenti rocciosi inconsueti, di rilievi collinari minori, di corsi d’acqua naturali e artificiali che diventano habitat ideali per una biodiversità straordinaria.

Ma chi è stato l’artefice di un paesaggio così articolato, così vario e contenuto in soli 530 kmq ? (circa 30 x 27 kmq.)

E’ tutta opera di un enorme ghiacciaio, il Ghiacciaio Balteo: lungo oltre 100 km, spesso fino ad 800 mt. e largo fino a 3 km., sfociò dalla Valle d’Aosta nella pianura canavesana con l’effetto di una mastodontica ruspa, in grado di accumulare davanti a sé quantità impressionanti di detriti e, al contempo, trascinare tutto quanto incontrato lungo il suo percorso. Poi, con fasi alterne di scioglimento e di avanzamento, ha continuato a costruire cordoni di colline e modificare quanto fatto nella fase precedente, fino ad arrivare al risultato definitivo: il resto l’ha fatto il tempo, la natura e l’uomo.Alcuni laghi si sono prosciugati, trasformandosi in torbiere, i rilievi si sono coperti di vegetazione (anche molto diversa da zona a zona a seconda della composizione del terreno), l’uomo ha iniziato a popolare i posti più strategici, in prossimità dei corsi d’acqua o sulle alture per scopi difensivi, a modificare il paesaggio ma senza mai stravolgerlo: non ha scavato buche, non ha spianato colline, non ha mortificato la natura.

NOI siamo parte di tutto questo!

Tutto questo è parte di CANAVESE VILLAGE!

Se un po’ vi abbiamo incuriositi, non vi rimane che programmare i vostri giorni in Canavese per scoprire:

Ivrea, con le sue architetture olivettiane e il centro storico sulle sponde della Dora Baltea;

la miriade di piccoli borghi adagiati sulle colline, ognuno con una chiesa, un castello, una torre, un santuario, un museo, una specialità gastronomica;

vigneti del Carema aggrappati alla montagna e quelli dell’Erbaluce dolcemente distesi sulle colline, a volte digradanti verso i laghi;

laghi in cui fare il bagno, in cui praticare canoa e canottaggio o, semplicemente, un giro in battello

i tanti tracciati e sentieri da percorrere a piedi, in mountain-bike, a cavallo

la nostra accoglienza, a volte inizialmente un po’ schiva, ma che poi diventa calorosa e autentica

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