La valle alpina per eccellenza del nostro Canavese, quella che, percorsa fino in fondo e fino in punta, consentirebbe di passare nella Valsavaranche, in Valle d’Aosta, con una delle strade più straordinarie e panoramiche dell’arco alpino italiano: quella che porta al Colle del Nivolet, a 2700 metri. Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, versante piemontese, e il condizionale è d’obbligo, perché la strada arriva fin lassù, non prosegue sul versante valdostano e ciò consente di preservare l’habitat naturale del parco più antico d’Italia!

Perché questo nome così evocativo? Un “orco” non promette mai nulla di buono! Orco è il torrente che, proprio a partire dal Lago Rosset, a quota 2709 metri, percorre tutta la vallata e, dopo 90 km, si butta nel Po all’altezza di Chivasso: quando è in piena ha un’irruenza ed una violenza incontenibili! E pensare che il nome con cui viene chiamato in pianura è “Eva d’Or”, cioè “acqua d’oro”, per le pagliuzze di prezioso metallo che trascina con sé.

E’ il posto ideale per coloro che amano l’alta montagna, l’accoglienza nei rifugi, i trekking in quota, l’arrampicata libera, ma anche le due ruote: solo roccia, cielo, laghi alpini, cascate e animali in libertà, a partire dalle simpatiche marmotte, fino ai camosci in mirabile equilibrio su speroni rocciosi! Sono centinaia i km di sentieri da percorrere, molti dei quali ricalcano le antiche strade di caccia di Casa Savoia lungo le quali, a seconda della stagione, non è raro vedere stambecchi che brucano muschi e licheni. In quota i paesaggi sono spesso punteggiati di specchi d’acqua, a volte naturali, a volte artificiali: qui, infatti, l’operato dell’uomo e la natura hanno imparato a convivere, l’uno si è adattato all’altra e viceversa.

La grande diga che ha, di fatto, dato origine al lago di Ceresole, è stata costruita nel 1932 ed il Parco Nazionale già era nato, 3 anni prima! Ora non riusciremmo più ad immaginare la valle senza questo bacino color smeraldo, attorno al quale è possibile fare splendide passeggiata e godere, nella breve stagione estiva, delle molteplici fioriture colorate. Altrettanto, non avremmo la vista spettacolare dal Colle del Nivolet, con i laghi Serrù e Agnel, anch’essi originati da sbarramenti artificiali, con i tornanti della strada provinciale: immagini ormai universalmente riconosciute.

I centri abitati non sono molti; dopo Pont Canavese, che si pone all’ingresso tanto della Valle Orco quanto della Valle Soana, si inizia a salire e si incontrano Sparone, Locana, Noasca e Ceresole Reale. I versanti delle montagne, inizialmente molto boscosi, diventano man mano sempre più aspri.

Insomma, è una valle da vivere in tutte le stagioni e in cui praticare sport a tutti i livelli; ma dimenticatevi affollate piste da sci: l’unico impianto di risalita è quello dell’Alpe Cialma, sopra Locana, inserito in un paesaggio naturale davvero indimenticabile e meta ideale per famiglie con bambini e giovani.

Ecco un altro aspetto di CANAVESE VILLAGE!

Prendete appunti, perché queste potrebbero essere le vostre prossime mete in Canavese:

una ciaspolata al chiar di luna sulle nevi a Ceresole Reale, accompagnati dalle espertissime guide autorizzate del Parco

una bella passeggiata per arrivare dietro al salto d’acqua della cascata di Noasca

una giornata nella natura per salire al Pian del Nivolet: scegliete però una giornata estiva infrasettimanale, così lo spettacolo sarà solo per voi e pochi altri!

qualche interessante ascesa delle nostre vette (ma solo per i più arditi), come il Monte Colombo e Punta d’Arbella, per essere al cospetto di paesaggi incontaminati ed autentici

Dove dormire o mangiare. Quali esperienze fare.

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