La qualità dell’ambiente naturale e la piacevolezza del paesaggio delle valli del Canavese, dall’Alto Canavese alla Valle Sacra, dalla Valchiusella alla Dora Baltea, grazie anche alla fitta rete di sentieri, viottoli e stradine, le rendono particolarmente adatte ad escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo,
Certamente il trovatore provenzale Peire de Vidal che cantò di una “doussa terre de Canaves” rimase colpito dalla natura di queste valli, dal paesaggio che contempera una presenza umana armonica ed esprime una sua dolcezza particolare, dal verde dei colli e delle vigne e dagli orizzonti larghi della pianura, rassicurati dal profilo austero dei monti.
Nelle Valli del Canavese possiamo trovare, nelle selvagge terre alte, la natura incontaminata, la wilderness integrale, con una flora e una fauna unica, mentre a quote più basse possiamo scoprire a paesaggi dolci di verdi colline, intessute di vigne e di frutteti, punteggiate di boschi e paesi.
Le Valli del Canavese ospitano il versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso, l’area protetta più antica d’Italia, istituita nel 1922 a proteggere i duemiladuecento ettari della riserva di caccia donata da re Vittorio Emanuele III allo Stato italiano. L’animale simbolo del Parco è lo stambecco, ma è davvero facile, specie se accompagnati da una guida esperta, avvistare anche camosci, marmotte, grandi rapaci come l’aquila e o il gipeto o scoprire la straordinaria biodiversità vegetazionale presente nel Parco. Nei boschi dei fondovalle gli alberi più frequenti sono i larici, misti agli abeti rossi, pini cembri e più raramente all’abete bianco. A mano a mano che si sale lungo i versanti gli alberi lasciano lo spazio ai vasti pascoli alpini, ricchi di fiori nella tarda primavera. Salendo ancora e fino ai 4061 metri del Gran Paradiso sono le rocce e i ghiacciai che caratterizzano il paesaggio. Una fittissima rete di sentieri segnalati consente escursioni per ogni tipo di esigenza.
La presenza del Parco Nazionale costituisce un motore attrattivo che richiama ogni anno un consistente numero di visitatori anche dall’estero.
Il Parco Nazionale Gran Paradiso possiede oggi una propria rete di strutture per l’accoglienza, l’informazione e la visita dei turisti: centri visitatori a Locana, Noasca, Ceresole e Ronco; segreteria turistica e centro di educazione ambientale a Noasca; sentieri natura a Noasca, Ceresole e Ronco; mostre sulla fauna, sulla cultura locale e sull’ambiente, edicole informative. Grazie a queste strutture si è organizzata col tempo una articolata offerta per il turismo scolastico e didattico ambientale che può utilizzare il territorio del Parco come un interessante laboratorio di ricerca e scoperta della biodiversità. Oltre ai programmi didattici dedicati alla flora e alla fauna vengono proposti anche itinerari e soggiorni dedicati alle energie rinnovabili e alla cultura popolare del territorio.
Non solo Parco, però: la qualità dell’ambiente naturale e la piacevolezza del paesaggio delle valli del Canavese, dall’Alto Canavese alla Valle Sacra, dalla Valchiusella alla Dora Baltea, grazie anche alla fitta rete di sentieri, viottoli e stradine, le rendono particolarmente adatte ad escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo, in specie per chi cerca il relax e un ambiente accogliente per praticare le proprie attività. E’ disponibile un carnet ricchissimo di escursioni in giornata o di trekking di più giorni che si possono percorrere in autonomia o accompagnati da guide e accompagnatori naturalistici. Vi consigliamo, per gustare appieno in sicurezza tutte le sfumature della vostra escursione di avvalervi delle guide convenzionate con il Consorzio che sapranno introdurvi ai segreti di questa terra.
Sul territorio esiste anche un’altra area protetta, la Riserva Naturale del Sacro Monte di Belmonte, che possiede anche staordinari valori attrattivi dal punto di vista storico culturale e devozionale.
La riserva naturale è stata istituita dalla Regione Piemonte su parte del territorio di Cuorgnè, Pertusio, Prascorsano e Valperga, e comprende gran parte della collina di Belmonte, rilievo che sorge isolato all’imbocco della Valle dell’Orco, singolare affioramento granitico dalla cui sommità si domina la pianura, dalla serra d’Ivrea alle colline di Torino. Affioramenti di granito rosa si alternano a boschi costituiti da cedui di castagno, querce, castagni e betulle. Il granito rosso di Belmonte è una roccia soggetta ad una notevole alterazione di origine meteorica, tanto da formare dei depositi di fine ghiaia rossastra, sabbioni che si prestano facilmente all’erosione che incide i fianchi dell’altura e, soprattutto nel versante settentrionale, genera vallette calanchiformi localmente chiamate “sabbionere”, in cui la sabbia, a seconda delle località, assume una colorazione rossiccia, violetta o bianca.
La vegetazione conserva alcune specie tipiche delle zone umide di una certa rarità, quali la felce reale o maggiore, la più grande felce rintracciabile in Piemonte, e la drosera, piccola pianta carnivora, alta pochi centimetri, con foglie irte di tentacoli sensoriali per la caccia di piccoli insetti. Un percorso tradizionale a piedi che coinvolge il parco di Belmonte (al di là di quello della Via Crucis che copre la sommità del Sacro Monte) è il cosiddetto Sentiero dei Tabernacoli, che da Valperga conduce al Santuario di Belmonte, così chiamato per la presenza lungo il percorso di piloni votivi dei 15 misteri del Rosario, che si percorre salendo in circa 40 minuti.
A proposito di relax, una parola va spesa sugli splendidi torrenti frequentati per il relax e la balneazione nel periodo estivo (Orco, Chiusella, Piova, Savenca) dotati spesso lungo le sponde di aree attrezzate per la sosta dei turisti.